Prefazione
Nel 2010 scoprii casualmente l'esistenza di un programma chiamato Microsoft Train Simulator, nel quale si potevano condurre dei treni su varie linee ferroviarie.
Ho poi imparato a costruire una route, la mitica Taufererbahn (da Brunico a Campo Tures), che chi vuole può scaricare da questo sito.
Molte cose le ho imparate sul sito di Trainsimhobby, al tempo molto più vivace.
Su quello stesso sito ho visto che molti facevano fotografie ai treni; per tanti anni ho preso regolarmente il treno per spostarmi, ma non avevo mai pensato potesse essere un soggetto fotografico.
Così ho prevato a cimentarmi anch'io con questi nuovi soggetti.
Ben presto però ho introdotto un mio personale approccio all'argomento, il mio interesse non era fotografare "il treno", ma l'"ambiente ferroviario" nel suo complesso.
Il formato verticale è già "spiazzante" di suo, specialmente se dobbiamo fotografare qualcosa che si estende in larghezza.
La foto sopra, oltre al fatto che il treno risulta "tagliato" ha anche l'imperdonabile errore di avere una sbarra che copre i carrelli del treno.
Gli espertoni del sito l'avrebbero cassata senza pietà.
E' vero, si riesce a fotografare un intero convoglio pur inquadrando in verticale, ma solo se la composizione ne guadagna qualcosa.
Inoltre spesso nelle mie foto il treno non c'era proprio.
Oppure sovrastato da tutt'altro, che diventava il soggetto principale della foto.
Fotografie come queste venivano bollate come "immagine priva di soggetto".
Ma il peggio doveva ancora venire.
Questa è stata l'ultima foto proposta a Trainsimhobby, scartata con motivazioni ridicole, poi diventata la foto piu vista nella mia raccolta su Flickr (Nuova pagina), superata oggi solo da un bianconero del «Treno delle Castagne».
Oggi fotografo quasi esclusivamente i fascinosi treni a vapore, aspettando il loro passaggio dalle mie parti.
In questi giorni sto preparando una mostra fotografica per il Semplicemente Fotografare Live 2022 (Nuova pagina) dove i soggetti sono delle biciclette (Nuova pagina) riprodotte in formato «carte de visite».
Tranne in rari casi come quello riportato sopra (ex magazzino merci della stazione di Cesena) o sotto (stazione di Bolzano) le foto delle biciclette non hanno nulla a che fare con la ferrovia.
Ma se non c'entrano con le ferrovie che cavolo ci fanno qui? Vi chiederete.
Il fatto è che le cosidette «carte de visite» (Nuova pagina), formato nato nella seconda metà del XIX secolo, hanno un dorso che ha funzione di "metadati", come li chiameremmo oggi (Nuova pagina).
Nel preparare le card dovevo trovare un modo originale per identificare la località in cui la foto era stata scattata.
Dopo vari tentativi trovo che le mie foto scattate nelle stazioni ferroviarie (Nuova pagina) si prestavano ottimamente alla bisogna.